Masseria Rifisa
La Storia
Le origini di una masseria tipica dell'entroterra salentino.
La masseria, situata in Caprarica di Lecce, al centro della Terra d’Otranto, anticamente svolgeva il ruolo di dimora del massaro, luogo adibito alla lavorazione del latte e ricovero per gli animali.
Nasceva e si sviluppava attorno ad un’antica «pajara» a pianta circolare.
Rifisa mantenne la sua funzione masserizia fino agli ultimi anni del 1800, anni in cui intorno al nucleo più antico nasceva la fabbrica dei tabacchi, con locali interamente dedicati alle «filare», fili di ferro che servivano per l’essiccazione del tabacco.
Ancora oggi è possibile ammirare nella Sala dei Tabacchi antichi torchi per la pressatura, banchi di lavorazione e caratteristiche attrezzature, uniche nel loro genere.
Secondo i rilievi catastali del 1744 la masseria era denominata “La Defisa”. Il nome potrebbe indurre a pensare ad un’opera di difesa.
Infatti, la Masseria si trova sulla rotta della Via Francigena o Romea, un fascio di vie che dall'Europa occidentale, in particolare dalla Francia conducevano nel Sud Europa fino a Roma e di qui proseguivano verso la Puglia, dove vi erano i porti d'imbarco per la Terrasanta, meta dei pellegrini e dei crociati.
Negli ultimi anni l’intero complesso è stato restaurato, dando vita a Masseria Rifisa AgriResort, un gioiello architettonico immerso nella campagna salentina, che mantiene i suoi peculiari tratti storici.
Masseria Rifisa AgriResort coniuga, nella più raffinata delle interpretazioni, il piacere di vivere in campagna, creando un ponte tra storia, tradizione locale e innovazione, con una particolare attenzione alla sostenibilità ambientale e all’economia circolare.
Masseria Rifisa
nel dettaglio
La “pajara” salentina.
Masseria Rifisa nasce e si sviluppa attorno ad un’antica “pajara” del 1700, caratteristica della storia architettonica salentina.
Una costruzione a pianta circolare, solo in apparenza simile al trullo, che si sviluppava con la forma di un tronco di cono. Costruita con pietre derivanti dai terreni circostanti, la pajara non presentava finestre ed era composta da un’unica camera con una piccola apertura d’entrata. Un vero e proprio gioiello architettonico, caratterizzato dal tetto sorretto dalle pietre che formano le pareti laterali e dalla forza di gravità.
Le pareti perimetrali erano molto spesse, il che rendeva la struttura fresca al suo interno anche nei periodi più caldi e pertanto era utilizzata come ricovero dai pastori durante il periodo del pascolo.
Inconsueta è la tipologia di intonaco che riveste la pajara di Masseria Rifisa, composto da terra rossa e paglia (il cosiddetto cocciopesto), oltre alla presenza di una colombaia sulla sommità della struttura. Si tratta di modifiche risalenti al XVIII secolo, epoca in cui fu edificato il complesso masserizio che sorge intorno.
Le stalle
e l’antica fabbrica di tabacchi.
Insieme all’abitazione del massaro, vi erano le stalle per gli animali, realizzate in conci di pietra di Caprarica: una tipologia di tufo carparigno utilizzato anche per rivestire le volte a stella, simili alle volte a crociera, del soffitto.
Intorno alla parte più antica della Masseria nasce, alla fine del 1800, una fabbrica di tabacchi grande circa 290 mq² con un soffitto caratterizzato da otto volte a stella, realizzate in pietra locale e intonacate.
La pietra tipica del Salento, reperita nelle cave vicine, ricopre l’intera struttura . Il prospetto è arricchito da finiture in pregiata pietra leccese, utilizzata anche per formare delle splendide cornici intorno alle finestre e al portone d’ingresso.
Le stalle
e l’antica fabbrica di tabacchi.
Insieme all’abitazione del massaro, vi erano le stalle per gli animali, realizzate in conci di pietra di Caprarica: una tipologia di tufo carparigno utilizzato anche per rivestire le volte a spigolo, simili alle volte a crociera, del soffitto.
Intorno alla parte più antica della Masseria nasce, nel 1940, una fabbrica di tabacchi grande circa 290 mq² con un soffitto caratterizzato da otto volte a spigolo realizzate in pietra locale e intonacate. Appesi al soffitto vi erano dei fili di ferro su cui veniva appeso il tabacco per l’essiccazione.
La pietra tipica del Salento ricopre l’intera struttura reperita nelle cave vicine. Il prospetto è arricchito da finiture in pregiata pietra leccese, utilizzata anche per formare delle splendide cornici intorno alle finestre e al portone d’ingresso.
Secondo la stratigrafia della Masseria, sembra che siano stati aggiunti alcuni nuovi ambienti, adibiti a deposito e realizzati in muratura resistente come il cemento.